ARBUSTI

ABELIA

L’abelia è un genere che comprende 15-20 arbusti sempreverdi, o semi-sempreverdi, originari della Cina, del Giappone e del Messico. La specie generalmente coltivata in giardino è un ibrido di specie originarie della Cina, ovvero Abelia grandiflora. Ha portamento tondeggiante e gli esemplari di alcuni anni raggiungono l’altezza e la larghezza di 100-120 cm; i lunghi fusti, scarsamente ramificati, sono rossastri e tendono ad arcuarsi allungandosi.  

Le foglie sono ovali, dentellate, di piccole dimensioni, cuoiose, di un bel verde scuro e lucido; le nuove foglie sono color bronzo, e in autunno tutta la pianta assume questo gradevole colore. In estate produce una profusione di piccoli fiorellini a trombetta, di colore bianco-rosato, che persistono fino ai primi freddi; il frutto è un achenio legnoso, contenente un singolo seme.

ACER

Gli aceri sono in genere alberi di media grandezza, anche se questo genere, appartenente alla famiglia delle Sapindacee, riunisce più di cento specie, comprendendo arbusti che non superano il metro, e grandi alberi che possono raggiungere i 30 metri di altezza; a parte una sola specie, originaria dell’emisfero australe, tutte le altre specie di acero sono originarie dell’Asia, dell’Europa e dell’America settentrionale.

Nonostante esistano aceri sempreverdi, nei parchi e nei giardini troviamo spesso aceri a foglie caduche; prima di tutto perché le specie che perdono le foglie in inverno sono molto più numerose; secondariamente perché molte specie e varietà di acero diffuse in coltivazione assumono in autunno una splendida colorazione del fogliame, che può variare dal gallo oro, fino al rosso bordeaux.

La gran parte degli aceri presentano poi fogliame palmato e lobato, chiaramente segnato da venature, spesso in colore più scuro; esistono specie con foglie intere e non lobate, ma tipicamente la foglia dell’acero ha cinque lobi, e alcune specie possono arrivare fino a sette o nove lobi; la foglia di acero più rappresentativa del genere è quella presente sulla bandiera canadese, con tre lobi ben delineati.

ARBUTUS

Albero o arbusto sempreverde originario dell’Irlanda e dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, che può raggiungere i 9-10 metri di altezza, ma che più comunemente rimane di dimensioni intorno ai 4-5 metri. Ha corteccia grigio-marrone, che si sfoglia; le foglie sono oblunghe-lanceolate, dentate, verde scuro e lucide, simili a quelle dell’oleandro. A fine estate produce innumerevoli fiorellini bianchi, in alcune varietà soffusi di rosso o di verde, a forma di campana; nello stesso periodo maturano i frutti, che quindi impiegano quasi un anno intero per maturare, la particolarità del corbezzolo consiste nel fatto che sulla stessa pianta si possono trovare frutti maturi e fiori contemporaneamente. I frutti sono tondeggianti, giallo-rossi, dolci, con scorza leggermente rugosa, quando sono maturi tendono a cadere dall’albero.

Il nome botanico del corbezzolo e Arbutus unedo L. Si tratta di un piccolo albero sempreverde che raggiunge un’altezza massima di dieci metri. Alcune varietà sono anche più piccole. La pianta, appartenente alla famiglia delle Ericaceae, è originaria del bacino del Mediterraneo, dell’Irlanda, dell’Asia e delle Americhe. La corteccia dell’albero si presenta rossastra e tende a scurire con l’avanzare dell’età.

AZALEA

L’azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, a foglie verdi, oppure piccoli e decidui. Fino a pochi anni fa si credeva erroneamente che fossero due specie distinte, ma in realtà sia azalee che rododendri fanno parte di un unico genere, quello dei Rhododendron appunto, che a sua volta fa parte della famiglia delle ericacee. Hanno taglia media, raggiungono i 40-90 cm di altezza; i sottili fusti, semilegnosi, sono densamente ramificati, e danno origine ad arbusti tondeggianti o allungati; le foglie sono ovali, di colore verde scuro, ruvide e leggermente cuoiose; in primavera, prima che spuntino le foglie, producono numerosi fiori a trombetta, riuniti in mazzetti, all’apice dei rami, di colore rosato, rosso o bianco; esistono numerosissime cultivar ed ibridi, e negli ultimi anni sul mercato sono presenti anche azalee di colore lilla o azzurrato. Le varietà sempreverdi temono leggermente il freddo, si coltivano quindi come piante da appartamento; le varietà a foglia caduca o semisempreverdi si coltivano invece in giardino.

BUXUS

Parlando di alberi da giardino non si può fare a meno di citare il Bosso, ovvero: buxus sempervirens.Questo arbusto sempreverde ha origine dagli altopiani himalayani anche se alcune specie hanno i loro natali in Europa e Giappone.Si caratterizza per le piccole dimensioni e per straordinaria capacità di reggere la potatura, caratteristica che gli permette di reggere bene anche le potature più bizzarre.E’ un albero a crescita lenta, molto longevo e di piccole dimensioni per questo è molto apprezzato come albero da siepe. Presenta foglie piccole e coriacee dal profumo intenso che vanno a formare una chioma compatta. Questa si erge su rami quadrangolari ricoperti da una corteccia scura tendente al grigiastro. La sua fioritura è in primavera e matura frutti a capsula che dall’aspetto legnoso e di colore verde.



CALLISTEMON

Con il termine Callistemon si indica un genere che conta circa trenta specie di arbusti sempreverdi di media grandezza, originari dell’Australia; ha crescita abbastanza lenta e in genere si mantengono di dimensioni vicine ai 150-200 cm di altezza, esistono anche varietà prostrate, come C. viminalis. I fusti sono eretti, molto ramificati, rigidi, di colore bruno; le piccole foglie sono lanceolate, rigide e cuoiose, di colore verde scuro, in genere le nuove foglie primaverili sono color bronzo o rossastro.  A partire dalla primavera inoltrata, fino a settembre, all’apice dei rami sbocciano lunghe pannocchie costituite da piccoli fiori con vistosi stami colorati; l’infiorescenza ha l’aspetto di un piumino o di un grande scovolino, in genere di colore rosso, ma esistono specie e cultivar con fiori bianchi, verdi, gialli o porpora. Questa pianta molto decorativa si utilizza in genere come esemplare singolo, anche ad alberello. Le potature si praticano dopo la fioritura.

CAMELLIA

Il genere camellia conta più di cento specie, diffuse in Asia, in particolare nella zona tra India, Cina, Giappone, Vietnam e Corea; la specie più diffusa e coltivata è la camellia sinensis, ovvero la pianta dai cui germogli essiccati si ottiene il te: se i germogli vengono essiccati da freschi si ottiene il te verde; se vengono fatti fermentare prima di essere essiccati, si ottiene il te nero. In Asia in effetti si utilizzano anche altre specie per preparare il te, come ad esempio la camellia japonica. In Italia la camellia sinensis viene coltivata solo a scopo ornamentale, e in genere soltanto nei giardini dei collezionisti; nei vivai troviamo più comunemente varietà di camellia japonica e di camellia sasanqua: la prima fiorisce a fine inverno, la seconda fiorisce tra novembre e febbraio. Le camelie furono importate in Europa nel 1600, sotto forma di semi, da parte di un botanico, affascinato da questi fiori, conosciuti nei suoi viaggi come missionario gesuita; il suo nome era Georg Joseph Kamel, e Linneo diede alla pianta proprio il nome di colui che sfidò il protezionismo della Cina e del Giappone per portare in Europa queste bellissime piante sempreverdi. La coltivazione delle camelie e la loro ibridazione avviene in Europa dal 1700, in tutti questi anni si sono potuti quindi ottenere centinaia di ibridi, con fiori di diverse forme e colori; oggi infatti, esistono così tante varietà di camelia, che per meglio intendersi, gli appassionati hanno diviso le varietà in circa otto raggruppamenti, a seconda della forma del fiore e del numero di petali. Le camelie giapponesi sono molto diffuse nei giardini europei, e anche in Italia, soprattutto nella zona del lago Maggiore e della Lucchesia, dove esistono ampi giardini che ospitano soltanto camelie di ogni specie e varietà.

CORYLUS

Il Corylus colurna, o colurno, comunemente chiamato Nocciolo di Costantinopoli, è un albero di media grandezza, a foglie caduche, originario dell’Asia, Mediterranea. Ha fusto eretto, con rami simmetrici, e chioma piramidale, molto regolare, e può raggiungere i 12-15 metri di altezza; la corteccia è grigio-marrone, liscia negli esemplari molto giovani, tende a fessurarsi in modo appariscente con il passare degli anni, ed anche a rompersi in scaglie, mostrando la corteccia inferiore, di colore arancio. Le foglie del colurno sono tondeggianti, di colore verde scuro, leggermente rugose, con margine seghettato, diventano gialle in autunno, prima di cadere; alla fine dell’inverno produce infiorescenze maschili allungate, giallastre, ed infiorescenze femminili tondeggianti, di colore giallo-verde, con stami rossi. In estate il Corylus colurna produce grosse noci, riunite in gruppi di quattro o cinque, avvolte in lunghe brattee cartacee ricoperte da morbide spine. Questi alberi hanno crescita molto lenta, e possono rimanere per molti anni al di sotto dei 5-6 metri.

ELEAGNUS

L’olivagno o Eleagnus è una pianta arbustiva o arborea sempreverde o caducifoglie, resistente e ampiamente usata da sola o a fianco ad altre specie arbustive o erbacee per creare siepi miste. L’Eleagnus sopporta bene i climi freddi, caldi e ricchi di salsedine, così come i luoghi ventosi, infatti è adatta anche come barriera frangivento. Il terreno ideale per questa pianta è fertile, poco calcareo e ricco di materiale organico, ben drenato e concimato almeno una volta l’anno, in primavera o autunno. L’olivagno è una specie rustica e molto adattabile, che non necessita di particolare manutenzione, ha foglie lanceolate, lisce o con peluria, verde scuro o argenteo, e a seconda della specie, anche dei piccoli fiori e frutti di colore variabile. Per la sua rusticità e per le piccole dimensioni (non supera i 4 – 5 metri di altezza) non necessita di potature frequenti, a meno che non le si voglia dare una forma più regolare o precisa. Il portamento di Eleagnus è eretto o espanso, con fogliame ricco e compatto, ideale per siepi di piccole o grandi dimensioni.





ESCALLONIA

Non sempre è facile trovare un arbusto che si addica perfettamente al nostro giardino; un problema comune sono le siepi, che molto spesso vengono costituite con le stesse, solite piante; molto belle e facili da coltivare, sicuramente, ma anche così comuni e diffuse da farci spesso perdere di interesse nei loro confronti. Se vogliamo preparare una siepe, ma non desideriamo porre a dimora le “solite” Fotinie, o forse desideriamo qualcosa con dei fiori più vistosi, possiamo decidere di cercare in vivaio una bella varietà di Escallonia. Queste piante, la cui coltivazione ci da decisamente poche preoccupazioni, hanno una lunga serie di vantaggi; sono originarie del continente americano, e ne esistono varie specie e varietà. Si tratta di arbusti sempreverdi, abbastanza vigorosi, che non temono eccessivamente il gelo e si sviluppano bene al sole delle estati italiane; il fogliame è scuro e lucido, molto gradevole; per tutta l’estate, all’apice dei rami, producono piccoli racemi, che riuniscono tanti piccoli fiori a stella, di colore bianco, rosa o fucsia, spesso molto profumati. L’escallonia è perfetta per chi desidera una bella siepe impenetrabile, con fiori per lunghi mesi; ma sono ideali anche da coltivare come esemplari singoli, soprattutto per quanto riguarda le varietà con foglia più grande o con fiori dai colori molto accesi. Per chi possiede solo un terrazzo, o ama in modo particolare le piante in vaso, esistono anche varietà nane di escallonia, piccole palle che si ricoprono completamente di fiorellini a stella.

FARGESIA

La Fargesia jiuzhaigou è un bambù sempreverde non invasivo. Si adatta perfettamente ad essere piantata come siepe ma anche in gruppi o come pianta solitaria. Questo bambù ha foglie strette di un bel verde vivo. La Fargesia jiuzhaigou è sicuramente una specie sempreverde anche in inverno ma le foglie si arrotolano duranti gli inverni particolarmente freddi, con la siccità o con un forte irraggiamento solare. Le canne di questa specie si colorano di rosso porpora e in autunno le fogile prendono un colore giallo intenso. Inoltre questa varietà è molto resistente al freddo.

Poiché la Fargesia m. ‘jiuzhaigou’ è una specie poco rizomatosa (non invasiva) non necessita di alcuna barriera radicale. La Fargesia jiuzhaigou è un bambù cespuglioso che cresce bene in ogni tipi di terreno e si distingue per la capacità di prosperare sia in pieno sole che in mezz’ombra. L’altezza massima di questa Fargesia è circa di 3 metri.

FEIJOA

La feijoa è il frutto che viene prodotto dalla Feijoa sellowiana detta anche Acca sellowiana. La pianta è un arbusto sempreverde originario degli altipiani montani dell’America Latina, principalmente del Brasile meridionale e del nord dell’Argentina. Appartiene alla famiglia delle Myrtaceae e può arrivare fino ai sette metri di altezza. Le foglie sono di colore scuro e lucente, sono spesse e raggiungono i cinque centimetri di diametro, mentre i fiori sono abbastanza piccoli e di colore bianco e di un rosa tendente al viola, ma caratterizzati da stami di colore rossastro. Sia le foglie che i fiori vengono utilizzati in cucina: le foglie essiccate per preparare tisane, i fiori trovano spazio in insalate oppure vengono degustati da soli per il loro sapore dolciastro. Anche se originaria del Sud America, quindi avvezza a un clima quasi tropicale, la feijoa resiste anche a temperature che scendono di qualche grado sotto lo zero. Questo ne ha permesso la coltivazione e la diffusione anche in Italia e in altre regioni a clima temperato.





GARDENIA

Le gardenie sono arbusti di dimensioni piccole o medie, sempreverdi, che producono grandi fiori bianchi, o crema, intensamente profumati; esistono svariate specie di gardenia, in alcune classificazioni si tratta di decine, in altre si raggiungono le duecentocinquanta specie, diffuse nelle zone umide e miti di Africa, Asia e Oceania allo stato naturale, e in tutto il mondo coltivate come piante ornamentali. Le specie diffuse in coltivazione in Europa non superano la decina; tutte hanno grandi foglie di colore scuro, lucide e leggermente cuoiose, sempreverdi, di forma ovale. Nel periodo primaverile ed estivo producono numerosi fiori carnosi, in toni chiari, con sei petali, o anche doppi o stradoppi, molto profumati, che vengono prodotti anche per l’estrazione del profumo, da utilizzare in cosmetica. Solitamente in vivaio troviamo varietà particolarmente decorative, con fiori stradoppi o con un aroma molto intenso; la gran parte delle specie sono originarie di zone umide tropicali, e sono quindi abituate a temperature minime superiori ai 10°C, esistono però varietà più resistenti, che sopportano anche brevi gelate, e possono quindi trovare posto in giardino. In genere, anche coltivando la stessa identica varietà, gli esemplari coltivati in appartamento si mantengono abbastanza piccoli, non superando i 45-65 cm di altezza e larghezza; se invece coltiviamo una gardenia in giardino, possiamo ottenere un arbusto decisamente più imponente, che con gli anni raggiungerà anche i 120-150 cm di altezza.



HYBISCUS

Arbusto a foglie caduche, originario dell’Asia, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano. Ha portamento eretto, ben ramificato, e raggiunge i 2-3 metri di altezza; la corteccia è grigia, liscia, tende a divenire rugosa e profondamente segnata con il passare degli anni. Il fogliame è di forma ovale, presenta tre lobi di forma varia, più o meno evidenti a seconda dell’esemplare; di colore verde medio, le foglie sono seghettate. Dalla primavera inoltrata fino ai freddi autunnali produce, all’apice dei fusti, grandi fiori solitari, a forma di campana, di colore vario, nei toni del rosa, del bianco e del viola, con gola in colore contrastante; esistono numerose cultivar di ibisco, con fiori dai colori più vari, ed anche a fiore doppio o stradoppio. Queste piante hanno uno sviluppo abbastanza vigoroso, quindi è consigliabile potarle dopo la fioritura, prima dell’arrivo dell’inverno, ed intervenire anche a fine inverno, levando i rami rovinati o eccessivamente e disordinati; la potatura a fine inverno ha anche il vantaggio di favorire lo sviluppo di nuovi rami, che porteranno i fiori. Ai fiori seguono i frutti, grosse capsule semilegnose, di forma ovale, che contengono i semi. 



HYDRANGEA

L’Hydrangea, o più comunemente Ortensia, è una pianta da esterni dotata di bellissimi fiori colorati e grandi foglie verdi. Originaria della Cina, è ormai una delle piante ornamentali più coltivate anche in Italia, grazie alla sua eleganza e alle poche cure che richiede. Disponibile in moltissime varietà, da quelle a cespuglio alle rampicanti, le Ortensie non possono mancare nei giardini e sui balconi estivi. Tra le più note ricordiamo l’Hydrangea Macrophylla, la candida Arborescens, la particolarissima Aspera con fiori di diverse dimensioni simili a farfalle, la varietà Paniculata con grossi fiori oblunghi e la Quercifolia, dotata di foglie simili a quelle delle Querce.

ILEX

Ilex verticillata detto anche Winterberry è la varietà di ilex (agrifoglio) che in inverno perde le foglie e conserva tutte le sue bacche di colore rosso vivo che spiccano sui rami nudi. Per coltivarlo non servono grandi cure dato che solitamente si accontenta dell’acqua piovana. Solo in estate in occasione di prolungata siccità è necessario annaffiare la pianta di Ilex verticillata periodicamente. Per ottenere i frutti che fanno tanto Natale, non tutti sanno che tutti gli Ilex hanno bisogno dell’anima gemella, ovvero di una pianta maschio nelle vicinanze. Attenzione quindi al momento dell’acquisto della pianta di Ilex verticillata, per ottenere le bellissime bacche è indispensabile possedere almeno l’agrifoglio femmina e sperare che nelle vicinanze ci siano esemplari maschio, altrimenti è necessario possedere le piante di entrambi i sessi.





LAGERSTROEMIA

Arbusto o piccolo albero a foglia caduca, originario dell’Asia, questa pianta può raggiungere i 7-10 metri di altezza. Il fusto è eretto e sottile, spesso la pianta sviluppa più tronchi paralleli con corteccia chiara, liscia, che generalmente tende a sfogliarsi con l’età. La chioma della lagerstroemia è tondeggiante, allargata, non molto densa con foglie ovali, allungate, di colore verde scuro, che divengono aranciate in autunno, prima di cadere. In estate all’apice dei rami le Lagerstroemia indica producono lunghe pannocchie di fiori di colore bianco, rosato o lilla. Questi piccoli alberi sono molto diffusi nei giardini, ed anche nelle alberature stradali; durante l’inverno la pianta si spoglia completamente ed è una tra le ultime piante a germogliare in primavera. Le specie di lagestroemia sono circa ottanta, ne esistono anche di molto più imponenti, come Lagerstroemia speciosa, che raggiunge i 20-25 metri di altezza, ma teme leggermente il freddo; Lagerstroemia nana è invece un piccolo arbusto, che raggiunge i 50-90 cm di altezza.

LAVANDULA

Pianta erbacea, perenne, sempreverde, originaria del bacino del Mediterraneo. Ha foglie argentee, molto profumate, strette ed allungate; in estate produce moltissimi fiori, piccoli e fragranti, raggruppati in spighe. La maggior parte delle varietà sono resistenti al freddo e vengono utilizzate in giardino, come siepi oppure a formare larghi cespugli. Volendo si può coltivare in larghi vasi, tenendo presente che è una pianta a crescita rapida, che cresce anche fino a un metro e più. Le varietà più comuni sono Lavanda angustifolia, detta anche lavanda inglese, molto profumata e con spighe floreali ridotte; Lavanda dentata, con fiori chiari e odore resinoso; Lavanda lanata, con foglie bianche ricoperte di peluria e spighe floreali molto grandi. 





LOROPETALUM

Arbusto sempreverde di medie dimensioni, originario dell’Asia, il Loropetalum ha portamento allargato, con fusto densamente ramificato, e rami con sviluppo prevalentemente orizzontale; nell’arco di alcuni anni possono raggiungere i 2-3 metri di altezza. Il fogliame è di dimensioni ridotte, di forma ovale, di colore verde scuro. In primavera inoltrata producono piccoli fiori con petali lineari, di colore bianco, simili ai fiori di hamamelis. In coltivazione è facile trovare la varietà rubrum, con fogliame di colore rosso cupo e fiori rosa acceso, molto particolare. In commercio esistono anche varietà nane, utilizzabili come piante tappezzanti. In genere non necessitano di potature, anche se dopo la fioritura può essere necessario ridurre le ramificazioni che fuoriescono dalla chioma. Il loropetalum chinense è un arbusto molto interessante, soprattutto se consideriamo la quantità di cultivar diverse disponibili sul mercato. La specie, infatti, è generalmente poco attraente date le sue foglie verde medio con fiori bianchi. Grazie alla ricerca però oggi possiamo acquistare esemplari molto decorativi per il contrasto cromatico che si crea tra il fogliame (in interessanti toni del rosa, del rosso e del viola) e i petali. Anche il contrasto tra le due tessiture non può che aggiungere una nota ornamentale al nostro spazio verde, che si tratti di un giardino, un balcone o un terrazzo. Va anche sottolineato che sia l’emissione delle foglie, sia la fioritura in questa pianta avvengono piuttosto precocemente: ciò la rende doppiamente preziosa visto che dona colore e vivacità in un momento in cui gli altri vegetali risultano ancora pressoché spogli.

MAHONIA

Le mahonie sono arbusti molto apprezzati, in quanto sempreverdi, ben resistenti al freddo ed al caldo, difficilmente attaccati da parassiti, con una bella fioritura a fine inverno. Sono arbusti di media grandezza, e in genere in Italia si coltivano poche specie, tra cui la mahonia aquifolium, di origine nordamericana, e la mahonia japonica, di origine asiatica. Si pongono a dimora in giardino, in vaso o in piena terra, dove raggiungono in genere dimensioni massime vicine ai tre metri di altezza e di larghezza; le mahonie si possono utilizzare come esemplari singoli, o per comporre una siepe. Le foglie sono di colore verde scuro, lucide e ovali, con il margine caratterizzato da alcune spine acuminate; il fusto è scuro e liscio, e la pianta tende a ramificare bene, dando origine a un arbusto abbastanza disordinato e denso. Verso la fine dell’inverno produce pannocchie apicali di fiori a stella giallo oro, molto profumanti, che attirano api e altri insetti utili; il profumo della mahonia è facilmente percettibile nel giardino di marzo, anche perché poche sono le piante già in fiore. Ai fiori susseguono i frutti, bacche ovali, simili a piccole olive, di colore viola-nero, commestibili.

MYRTUS

Il genere Myrtus comprende 100 specie di arbusti e di alberi sempreverdi con foglie aromatiche. Il più famoso è il Myrtus communis, arbusto tipico della vegetazione della macchia mediterranea. Il Myrtus communis è originario dell’Asia e dell’Europa mediterranea. E’ un cespuglio che può raggiungere l’altezza di un metro e mezzo. Si utilizza per composizioni con altri arbusti, oppure per la formazione di siepi. E’ stato usato nell’antichità nella medicina popolare; ancor oggi in Sardegna è utilizzato per produrre il famoso liquore di mirto.

NANDINA

La Nandina domenstica è un arbusto sempreverde, o semisempreverde,originario dell’Asia; ha forma tondeggiante, i fusti sono eretti, scarsamente o per nulla ramificati, e portano grandi foglie pennate, costituite da piccole foglie ovali o lanceolate; nel complesso il fogliame ha un aspetto molto elegante e delicato, così come la pianta intera. Ogni singolo fusto porta foglie solo nei due terzi superiori, mentre la base è spoglia; l’aspetto compatto della pianta è dovuto al fatto che dall’apparato radicale spuntano costantemente nuovi polloni, che quindi contribuiscono a mantenere folta la aperte inferiore della pianta. Le foglie sono sottili, leggermente coriacee, di colore verde chiaro; durante i mesi invernali assumono colorazione aranciata o rossa. In commercio è frequente trovare varietà con colorazione rosso bronzea, anche nella nuova vegetazione. In primavera produce piccoli fiori bianchi, con antere gialle, riuniti in ampi grappoli, seguiti da bacche rosse che rimangono sulla pianta anche durante i mesi invernali.

NERIUM OLEANDER

Provenienti dal mediterraneo, gli oleandri appartengono ad un genere di arbusti sempreverdi, coltivati soprattutto per la fioritura e per il fogliame. 

Denominazione: Nerium Oleander, oleandro

Famiglia: aponyacee

E’ una pianta legnosa a portamento cespuglioso che può andare dai 2 ai 6 metri di altezza. Il fusto è eretto e ramificato dalla base. Le foglie in condizioni climatiche ideali sono persistenti: semplici, coriacee e lanceolate. La pagina superiore è lucida, quella inferiore, invece, grigia e opaca. I fiori, a imbuto, formano dei corimbi e hanno in genere 5 petali (nella forma semplice) ma esiste anche una forma doppia. I colori vanno dal bianco al carminio passando per il rosa, salmone e giallo. Produce da metà estate dei follicoli marroni, simili a baccelli, di circa 10-15 cm che contengono (a maturazione) dei semi piumosi.

OSMANTHUS

L’Osmanto è una pianta originaria dell’Asia, appartenente ad un genere che comprende 15 specie di arbusti di specie sempreverdi. L’osmanto è un arbusto o piccolo albero originario dell’Asia orientale e in particolare della Cina: qui è conosciuto, apprezzato e impiegato, per le sue virtù aromatiche e medicinali, almeno da 2000 anni. Il nome osmanthus deriva dal greco e sottolinea proprio la sua caratteristica peculiare di avere fiori e foglie deliziosamente profumati. In Italia è conosciuto da molto tempo ed è diventato un arbusto di uso comune, specialmente nelle aree dal clima temperato, quindi nel Centro-Sud, sulle coste e in prossimità dei grandi laghi.

PHORMIUM

L’arbusto sempreverde proviene dallo stato neozelandese e fa parte del fitto raggruppamento tassonomico delle Asphodeloideae. Questa pianta risulta assai apprezzata per il suo fogliame policromatico, con tinte che spaziano dal candido sino al violetto, ed è spesso impiegata per l’abbellimento di parchi e giardini, in virtù della sua capacità di completare e colorare gli spazi verdi. Avrà normali necessità di essere bagnata, con sensibili variazioni in base alla stagione climatica in corso. Nella stagione primaverile ed estiva dovrà essere adeguatamente e costantemente innaffiata, con frequenza settimanale, mentre le bagnature saranno opportunamente diminuite in periodo freddo. Ovviamente, nelle periodiche irrorazioni si dovrà aver cura di non provocare stagnazioni d’acqua, insidiose per il sistema radicale del Phormium. 



PHOTINIA

La Photinia x fraseri è un arbusto, o piccolo albero, sempreverde, che può raggiungere i 3-4 metri di altezza; si tratta di un ibrido, le piante utilizzate per l’ibridazione sono la P. glabra, originaria del Giappone, e la P. serrulata, originaria della Cina.Si tratta di un arbusto tondeggiante, frondoso, con fusti sottili, ben ramificati; le foglie sono ovali o lanceolate, di colore rosso vivace quando germogliano, divengono poi verde scuro; anche durante l’autunno e l’inverno alcune foglie possono assumere colorazione aranciata. All’inizio della primavera produce numerosi piccoli fiori bianchi, riuniti in corimbi, delicatamente profumati. In estate sulle piante è possibile vedere alcune piccole bacche rossastre. Esistono numerose cultivar, con foglie dai colori particolarmente brillanti; la più coltivata è sicuramente la Photinia x fraseri “Red Robin”. Questi arbusti vengono molto utilizzati nelle siepi, ma sono senz’altro adatti anche come esemplari singoli o in un bordo misto. Dopo la fioritura è consigliabile potare le ramificazioni più lunghe, in modo da mantenere l’arbusto denso e ben ramificato anche nella parte bassa; è anche possibile far sviluppare la pianta liberamente, o ad alberello, in modo da ottenere un piccolo albero con chioma arrotondata. 


PHILLYREA

La Fillirea, detta comunemente anche Ilatro, è un arbusto sempreverde, di medie dimensioni, che vive spontaneamente sulle rive del Mar Mediterraneo; la sua coltivazione è diffusa in tutta Italia, e un paio di specie dell’arbusto sono presenti nella flora spontanea di quasi tutte le regioni, anche in Lombardia e in Veneto. Le dimensioni di una pianta adulta sono abbastanza cospicue, e gli arbusti più anziani possono raggiungere i 4-5 metri di altezza, con sviluppo occasionale fino ai 6-7 metri. Si tratta di un arbusto della stessa famiglia dell’ulivo, le oleacee, con cui condivide molte delle esigenze colturali, e qualche somiglianza estetica. La Fillirea ha foglie sempreverdi, coriacee, di forma ovale, e di colore verde scuro, lucide; in primavera l’intera chioma si riempie di piccoli fiori bianchi, che sbocciano all’ascella fogliare, riuniti in piccoli racemi; ai fiori seguono i frutti: drupe tondeggianti, piccole, di colore nero o violaceo, che ricordano vagamente le olive. In Italia sono diffuse due solo specie, Phillyree angustifolia, e Phillyrea latifoglia, che si differenziano soltanto per la diversa dimensione del fogliame. Le Filliree vengono utilizzate come arbusti ornamentali, in piena terra o in vaso, e anche molto spesso come bonsai, perché la pianta reagisce molto bene alle potature; in particolare si utilizzano negli ultimi anni per formare maxi bonsai da giardino, visto che la chioma risulta particolarmente versatile.

PISTACIA

Il lentisco o Pistacia lentiscus è un arbusto o piccolo albero sempreverde originario dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ha portamento eretto, molto ramificato, e può raggiungere 4-5 m di altezza e 2-3 m di larghezza; la chioma è tondeggiante, e in genere presenta un fusto molto corto, anche se talvolta si può sviluppare ad alberello. La corteccia è rossastra; le foglie sono composte, costituite da 10-12 foglioline ovali, di colore verde scuro brillante, cuoiose, lucide; all’inizio della primavera all’ascella fogliare sbocciano piccoli fiorellini riuniti in racemi, di colore verdastro i fiori femminili, più scuri e tendenti al rosso i fiori maschili; in estate i fiori lasciano il posto ai piccoli frutti, delle bacche tondeggianti di colore rosso, che divengono nere a maturazione, in inverno. Le foglie e i rami sono intensamente profumati, la resina contenuta nella corteccia veniva utilizzata per produrre un mastice gommoso fin dall’antichità, chiamato ni greco mastiche, da cui deriva appunto la parola italiana mastice; ancora oggi la pianta viene utilizzata in erboristeria e nell’industria dei profumi.



PITTOSPORUM

Il pittosporo appartiene alla famiglia delle pittosporaceae. E’ una pianta originaria dell’Asia orientale, dell’Africa e dell’Australia, da cui provengono la maggior parte delle specie, che sono circa 150. Si tratta di arbusti e di alberi di piccole dimensioni, sempreverdi, semirustici e dotati di un fogliame molto ornamentale. Sono particolarmente adatti per essere coltivati in serra, nelle vasche, ma anche come cespugli nei giardini delle zone con clima mite; nelle zone litoranee sono utilizzati per formare siepi. Il pitosforo è un arbusto molto amato e diffuso nel nostro paese, in particolare nelle regioni centro-settentrionali e lungo le coste. Cresce difatti molto bene nelle aree caratterizzate da inverni miti ed è d’altro canto apprezzatissimo per il bel fogliame lucido persistente e la fioritura profumatissima che ricorda, nella sua dolcezza, quella degli alberi di arancio.

RAPHIOLEPIS

Il nome un po’ particolare (Finta rosellina o Raphiolepis) indica un bellissimo arbusto sempreverde, originario della Cina, del Giappone e della Corea, strettamente imparentato con le rose. Si tratta di una pianta a crescita lenta, che può tranquillamente raggiungere, nel corso degli anni, i due metri di altezza, anche se in genere impiega molti anni per superare i 100-150 cm. Il fogliame è lucido e coriaceo, di forma ovale e di colore verde scuro; per tutta la primavera all’apice dei rami sbocciano numerosi piccoli fiori a stella, riuniti in corimbi, di colore rosa o bianco. Ai fiori seguono i piccoli frutti, delle meline nere, che in alcune specie sono commestibili. 





ROSMARINUS

Il Rosmarinus officinalis proviene dalle zone del Mediterraneo. E’ una pianta aromatica con foglie molto profumate, assai utilizzate in cucina. Le foglie sono persistenti. Si tratta di un arbusto che in natura può raggiungere i 3 metri d’altezza. Fiori azzurro-malva che sbocciano a partire dalla primavera. Il rosmarino è un arbusto perenne sempreverde e cespuglioso, unico rappresentante del suo genere nella famiglia delle Labiatae. Il fusto del Rosmarinus officinalis, inizialmente è prostrato, ma con il tempo diviene eretto e ramificato. Le foglie sono verde scuro, più chiare nella pagina inferiore, numerose, sessili e opposite, riunite nei rametti giovani e inserite a 2 a 2 nei nodi. I fiori, ermafroditi, presenti (dove il clima è mite) per buona parte dell’anno, sono di un bel colore azzurro violetto e riuniti in grappoli all’ascella delle foglie. Il frutto è composto da quattro acheni di colore bruno e piccole dimensioni. L’impollinazione avviene quasi sempre ad opera di insetti. In particolare le api e i bombi vengono fortemente attirati dai fiori e dal profumo emanato da questa pianta. L’apparato radicale è molto sviluppato, fibroso e resistente, e consente alla pianta di vivere in terreni aridi, poveri e siccitosi. È molto utile per rendere più compatti i terreni e evitare le frane. Se lasciato crescere può raggiungere anche i 2 metri di altezza e altrettanti in larghezza. Si possono riscontrare diversi portamenti. Allo stato spontaneo in genere si tratta di un arbusto eretto. Sono però state sviluppate anche cultivar con habitus prostrato o semiprostrato, adatte a giardini rocciosi e utili coprire muretti o zone scoscese.

VIBURNUM

Il genere viburnum comprende circa duecento specie di arbusti di dimensioni varie, decidui o sempreverdi, originari dell’Asia e dell’Europa; molto diffusi nei giardini per la facilità di coltivazione, hanno in genere forma arrotondata, o eretta, e raggiungono i 3-4 metri di altezza nell’arco di alcuni anni. Il fogliame è ovale o lanceolato, in genere coriaceo, liscio o rugoso, a seconda della specie, di colore verde scuro. I fusti sono molto ramificati, e sopportano potature anche drastiche, per mantenere l’arbusto più compatto. Le specie a foglia caduca fioriscono in primavera, la gran parte delle specie sempreverdi fioriscono in autunno o in primavera. Quasi tutte le numerose specie di viburno producono decorative bacche, che rimangono sulla pianta a lungo. I fiori dei viburni sono riuniti in caratteristici racemi ad ombrello, e così anche le bacche. In alcuni casi i racemi sono globosi, come in V. opulus.